Dimostriamoci responsabili

Esce la nota del Viminale (non una nuova norma, è solo una specifica), che chiarisce che si possono fare due passi con i figli in prossimità della casa (al pari di quello che si poteva già fare col cane, entro i 200 m da casa, non è una mega passeggiata, eh…), e si sta già scatenando l’inferno sui Social. La fazione #stosclerandoacasa, con approccio iper-salutista, esordisce con un “ecco, era ora!” plaude alla scelta, tira fuori le scarpette da ginnastica appese al chiodo in queste settimane, pianifica l’orario della giornata per la ‘boccata d’aria’, magari facendo una camminata la mattina con un figlio e una al pomeriggio con l’altro. La fazione del #restiamoacasaadoltranza, con approccio iper-ansioso, lancia anatemi (che paiono più iettature scagliate su chi oserà uscire con i pargoli), preannuncia uno scenario apocalittico, con le strade di nuovo invase di genitori scellerati, degli irresponsabili che si butteranno nelle piazzette con i figli a fare i Corona Party.

Facciamo una cosa: sediamoci, respiriamo, e proviamo a fare qualche ragionamento equilibrato?

E’ evidente che l’ipotesi che molti ora se ne approfittino per prendere troppe ‘boccate d’aria’ (quando siamo ancora in piena emergenza e quindi #restareacasa è fondamentale), il rischio che gli adulti usino i bambini come pretesto per uscire, come alcuni avevano fatto con il cane, non è da escludere; siamo un paese poco autodisciplinato, di fronte ad una regola cerchiamo subito il grimaldello per aggirarla. Lo si è visto nelle scorse settimane: a inizio marzo erano diventati tutti ‘runner professionisti’, limitando così successivamente la possibilità ai runner veri di continuare i loro allenamenti nelle città deserte. Chissà se anche questa volta il Governo dovrà tornare indietro su questa possibilità, impedire anche i due passi in prossimità dell’abitazione (come hanno fatto alcune regioni, con ulteriori restrizioni al DPCM), solo perché il popolo italiano non sa ‘darsi una regolata’?

La specifica del Viminale, che esplicita solo ciò che già era presente nel decreto, a me pare “di buon senso”; avevo già espresso la mia preoccupazione per i bambini, dimenticati nei vari decreti, a cui si chiedeva la reclusione h24 in casa per molte settimane; mi preoccupavano soprattutto quei genitori con bambini problematici, iperattivi, autistici, che in queste settimane nel fare comunque i due passi intorno a casa sono stati messi alla gogna, insultati dai balconi, hanno subito gli sguardi torvi degli adulti-sceriffo, si sono visti arrivare la polizia perchè erano andati a buttare l’immondizia facendo 100 m con un figlio per mano; mi preoccupavano anche semplicemente coloro che hanno bimbi piccoli molti vivaci, che vivono in un appartamento piccolo, magari senza balconi; pensavo a chi ha un bimbo di un anno, che magari nel fare 100 metri avanti e indietro davanti a casa, seduto sul passeggino, smette di piangere e strillare. Mio figlio era così. Un urlatore costante in casa, ma quieto e tranquillo anche solo davanti alla porta del garage. Lo sapete, voi che mettete alla gogna i genitori, che ci sono bambini cosi? Sempre voi, che puntate il dito, sapete che esistono molte famiglie mono-genitoriali (spesso mamma-bambino), e quel genitore ha il diritto di portare con sé il figlio piccolo a fare la spesa o in farmacia, se non ha trovato alternative, senza che tutti lo guardino colpevolizzandolo!

In questo ennesimo momento che rischia di metterci, come sempre, su fronti opposti, a farci la guerra, nei social o nelle strade, possiamo, vi prego, dimostrare questa volta che siamo un popolo responsabile?

Possiamo, davvero, per una volta, essere un buon modello per i nostri figli, applicando questa possibilità dei due passi intorno a casa in modo corretto, uscendo dalla maledetta logica del familismo amorale, quel fenomeno che porta a perseguire solo il bene della propria famiglia mancando di un ethos comunitario, pubblico e sociale?

Vi propongo 3 spunti, che magari ci aiutano a rispettare questa norma in modo responsabile, trasformandola in una buona occasione di riflessione educativa con i figli:

  1. Spieghiamo innanzitutto ai nostri figli che si può uscire INTORNO A CASA, ma va vissuta come un’eccezione straordinaria, non come una regola! Se non lo si fa tutti i giorni è meglio! L’obiettivo è sempre quello di contenere il contagio, meno si esce di casa meglio è, lo sappiamo! Va ribadito ai bambini. Mettetelo come un bonus speciale (quando hai finito i compiti, dopo che hai costruito quel castello coi lego), e tenetela come occasione saltuaria quando proprio urge! E chiarite che non si sta andando al parco giochi, è solo una brevissima ‘camminata di salute’. Brevissima.
  2. Siate rigidi sulle regole quando uscite con i bambini; mani in tasca, non si toccano maniglie, corrimano, porte. Fatelo diventare un gioco, aiuterà i bambini. Loro sono i super-eroi della passeggiata: se per caso incrociano qualcuno, devono attivare la super-distanza dalle persone! Piccolo premio tornati a casa per chi fa tutta la camminata senza mai mettersi le mani in faccia, o sugli occhi! Magari raccontategli una storia mentre fate quei due passi, cercate animali nelle nuvole, fate il gioco del contare i passi già fatti, oppure i tre saltelli alternati per gamba. Strutturate quel breve tempo o il rischio che loro vi sfuggano, arrampicandosi su muretti pericolosi o magari avvicinandosi troppo a qualcun’altro c’è. E poi la frittata è fatta!
  3. Se avete già un piccolo giardino, o un cortile interno, EVITATE DI ANDARE IN STRADA. Se i vostri figli sono di carattere mansueto, stanno bene in casa, e reggono, non uscite. Potreste spiegare loro che ci sono altri bambini che hanno tanta energia addosso, che sono come dei vulcani, o bambini che stanno proprio male al chiuso e si agitano tantissimo, o bambini disabili che se escono almeno si svagano, perché non possono fare tanti giochi domestici. Spiegate ai vostri figli che, loro che ‘ce la fanno’, possono rinunciare ancora per un po’ ad uscire, per lasciare ‘la strada libera’a chi ne ha più bisogno. Così non ci sarà la folla a passeggiare, perché RESPONSABILMENTE molti bambini e genitori avranno lasciato quello spazio a chi è più in difficoltà.
    Mica male come messaggio educativo per i nostri figli!

Un’ultima annotazione, per chi ha figli grandi: a 14 anni sono minorenni, in teoria con voi possono uscire per i ‘due passi’ al pari di un bambino, ma potrebbero mettervi sotto ricatto, come solo gli adolescenti sanno fare, per farsi accompagnare dall’amico che abita lì vicino, poi magari arrivano lì altri due amici accompagnati dai genitori, e poi come li tenete a bada? Come contenete l’esposizione relazionale? Vi ricordo che gli adolescenti, per natura, si sentono invincibili, quindi pensano di essere intoccabili anche dal Coronavirus. Se proprio vogliono uscire con voi, fatte un patto rigido prima. Molto rigido.

Non è ancora il tempo della socializzazione.

Per una volta, paradossalmente, insistiamo perché continuino a farla attraverso lo smartphone!

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