Non a caso la scuola inizia a settembre. E’ il mese più adatto. Un giorno fa caldo, il giorno dopo sferza un vento gelido, una mattina piove, un’altra c’è il sole. L’autunno è mutevole tanto quanto sono ambivalenti i sentimenti che accompagnano l’inizio della scuola.
I genitori alternano un vero e proprio entusiasmo da stadio (comprensibile dopo la lunga estate passata in acrobatici incastri), che si accompagna alla preoccupazione per la ripresa dei ritmi, i compiti, lo studio; e poi i soliti dubbi che tornano: “come sarà la nuova maestra?”, “avremo scelto la scuola giusta?”, “speriamo studi di più quest’anno!”, e via così: ormai, a quanto pare, a scuola ci vanno anche i genitori.
Anche gli insegnanti non scherzano a schizofrenia emotiva: c’è voglia di ripresa, si è carichi dall’estate, ma allo stesso tempo ci sono ‘i mal di pancia’ da nuovo inizio che accompagnano tutta la vita professionale di un docente: nuove relazioni in cui entrare, nuovi colleghi o un nuovo dirigente, e i soliti cambiamenti legislativi e burocratici, vero fardello di ogni insegnante.
Poi ci sono loro, i protagonisti: bambini e ragazzi con ancora nel cuore il profumo del mare e il sapore del tempo libero, che però hanno voglia di rivedere i compagni, e qualcuno (incredibile dictu) anche la maestra o i proff. Sotto sotto, qualcuno ha anche voglia di tornare a sentirsi impegnato, di imparare cose nuove (ma nessuno studente che si rispetti lo ammetterebbe mai!).
Dentro questa ambivalenza, anche salutare, cosa possiamo fare perché il nuovo anno riprenda e poi prosegua al meglio? Insegnanti e genitori hanno un enorme potere: in base a come si gestiscono nella vicenda, possono condizionarne l’esito. Bambini e ragazzi fanno già la loro, andando a scuola. Tanto basta.
Le carte giuste se le devono giocare gli adulti.
Vediamo allora un DECALOGO di consigli per insegnanti e genitori:
- INSEGNANTI: iniziate con gradualità, ponendo attenzione soprattutto nei primi mesi a ‘porre le buone basi’ sulle dinamiche relazionali. Soprattutto per le classi prime, ma non solo. Ogni anno gli alunni si ritrovano e devono ri-misurarsi nella loro capacità di stare in gruppo. Qualche ritardo sul programma si recupera, le lacune relazionali sono ben più difficili da rattoppare.
- GENITORI: siate ottimisti e felici dell’inizio scuola! Non solo perché vi siete “liberati” dei figli, ma per passare il messaggio che “è bello imparare”, “la scuola ha valore”, “le tue insegnanti sono importanti”. Incoraggiateli a credere nell’istituzione Scuola! Non stressateli troppo con mille attività sportive o extrascolastiche; fanno bene, ma se scelte e vissute con serenità. L’overload di impegni non giova a nessuno!
- INSEGNANTI: cercate di coinvolgere anche i genitori nella vita scolastica dei loro figli. Quei pochi colloqui all’anno (in quell’arena infernale che si crea alle scuole medie e superiori, che demotiverebbe anche un monaco tibetano) non sono sufficienti per costruire vera collaborazione! Proviamo a riaprire quel dialogo, magari con un po’ di creatività e flessibilità, e un sano pregiudizio positivo verso le famiglie. Lo so, è dura, lo so. Ma se l’alleanza educativa scuola-famiglia si è rotta, chi ha il compito di provare a ricostruirla? Chi è il professionista dell’educazione?
- GENITORI: siate presenti e collaborativi con le insegnanti. Andate almeno al primo colloquio nell’anno, alla riunione di presentazione progetti. Sono momenti importanti! Se c’è un problema in classe, parlatene con gli insegnanti, non per iper-tutelare vostro figlio, ma per capire, per risolverlo insieme. Siate pregiudizialmente positivi verso i docenti! E ai colloqui condividete con loro i fatti salienti della vostra vita familiare. Un bambino/ragazzo porta tutto sé stesso a scuola!
- INSEGNANTI: la Scuola deve appassionare e trasmettere il piacere di apprendere. Siate creativi, trovate modi nuovi e divertenti per insegnare. Il web è ormai ricco di idee e possibilità. Più laboratori, più esperienza, meno nozioni. Non fermatevi dietro la cattedra, non difendetevi dietro alla burocrazia e ai programmi. Questi ultimi sono solo dei confini, non delle catene.
- GENITORI: fate studiare i vostri figli con impegno, fate fare i compiti assegnati, senza fare gli ‘assistenti alla scrivania’; meglio un 7 guadagnato studiando in autonomia, che un 9 sudato in ore di discussioni. Presidiate la loro vita scolastica, non minimizzate il loro lavoro. E non giustificateli mai! Neanche quando i compiti vi sembrano troppi o assurdi. Se c’è un problema parlatene coi docenti. Se il carico scolastico vi pare eccessivo, confrontatevi prima con gli altri genitori, poi parlatene coi docenti. Non criticate l’insegnante coi vostri figli; gli adulti che si screditano a vicenda perdono di credibilità.
- INSEGNANTI: date spazio e attenzione tutto l’anno alla dimensione emotiva dei vostri alunni. Non si impara solo con la testa! Quando il cuore e la pancia stanno bene, anche la testa funziona! In alcune scuole ogni lunedì mattina i bambini siedono in cerchio per un’ora a fare il “bollettino delle emozioni”, raccontandosi le vicende del weekend; perdita di tempo? Niente affatto, è un prezioso esercizio di ascolto, che rafforza la fiducia nel gruppo. Coi ragazzi più grandi, attivate più spesso ‘discussioni di gruppo’ sui fatti di cronaca o su conflitti nel gruppo classe. L’educazione al pensiero morale compito della scuola!
- GENITORI: non chiedete solo ai vostri figli “cosa hai fatto a scuola?”, ma anche “come stai a scuola?”. Se vostro figlio ha una difficoltà relazionale in classe, se non riesce a inserirsi, se è vittima di derisioni, non alzate subito gli scudi solo per proteggerlo. Cercate di capire. Provate a dargli strategie e suggerimenti. Parlatene con gli altri genitori. Se al contrario vi dicono che è lui a fare il prepotente o è indisciplinato, non risolvete tutto solo con un castigo (che però serve, badate bene!!). Cercate di capire. Fatevi aiutare dai docenti o da altre figure pedagogiche.
- INSEGNANTI: collaborate positivamente coi colleghi. Le nicchie di autoreferenzialità sono il male della scuola di oggi! Trovate strategie per motivarvi di continuo; un corso di formazione, libri e letture che vi tengano sempre aggiornati, attività pomeridiane che vi ‘carichino’. Il vostro è un lavoro ad alta energia relazionale. Cercate intenzionalmente di avere sempre le pile cariche!
- GENITORI: create una rete sana coi genitori della classe di vostro figlio. La figura del rappresentante di classe serve anche a questo. Parlate tra di voi! Non usate i gruppi WhatsApp solo come “vomitatio” di gruppo. Usateli piuttosto per socializzare in modo sano (cosa che può fare bene anche ai figli), magari per condividere strategie educative comuni, tipo “decidiamo tutti di non far portare i cellulari in gita?”. Generalmente quando si crea un bel gruppo di genitori, anche il gruppo classe degli alunni funziona. Sarà casuale?
Buon inizio e buon cammino a tutti, genitori, insegnanti…e alunni!!